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Imballaggi compostabili: guida pratica

Il tema degli imballaggi compostabili è sempre più centrale per chi lavora nel settore della produzione, della ristorazione e della logistica. Offrire un packaging che si smaltisce in modo naturale, senza lasciare rifiuti inquinanti, è oggi non solo una scelta etica, ma anche una risposta concreta a normative e aspettative di clienti e partner.


Ma cosa significa davvero imballaggio compostabile? Quali sono i tipi principali di imballaggio e in che modo si distinguono da altre soluzioni sostenibili?


Questa guida pratica è pensata per imprese, produttori e rivenditori che vogliono orientarsi in modo chiaro e operativo nel mondo del packaging compostabile.

Cosa significa “imballaggio compostabile”?

Un imballaggio compostabile è un tipo di confezione che, se correttamente smaltita, si decompone in tempi rapidi diventando compost, cioè un fertilizzante naturale. Questo processo avviene generalmente in impianti industriali di compostaggio, dove temperatura, umidità e presenza di microrganismi vengono controllati.


Per essere considerato compostabile, un imballaggio deve rispettare standard precisi, come la norma EN 13432 in Europa, che definisce:

  • la completa biodegradazione entro 90 giorni;
  • la disintegrazione fisica del materiale in meno di 12 settimane;
  • l’assenza di sostanze tossiche residue nel compost ottenuto.

Non basta, quindi, che un materiale sia “naturale” o “verde”: deve essere certificato compostabile.


Esempi comuni di imballaggi compostabili:

  • vaschette in bagassa (scarto della canna da zucchero),
  • bicchieri in PLA (acido polilattico),
  • sacchetti in carta non plastificata,
  • film e pellicole compostabili per alimenti.

Queste soluzioni sono particolarmente utili nel settore food delivery, catering e vendita al dettaglio, dove il monouso è ancora necessario ma si cerca di ridurre l’impatto ambientale.

Quali sono i 3 tipi di imballaggio?

In termini generali, gli imballaggi si dividono in tre macro-categorie. Capire questa classificazione aiuta a scegliere meglio, soprattutto quando si cercano alternative compostabili.

  • Imballaggio primario: È quello a diretto contatto con il prodotto. Per esempio, la vaschetta che contiene il cibo, la busta per una maglietta, la bottiglia per una bevanda. Nel compostabile, parliamo di piatti in fibra, pellicole PLA, o confezioni in carta kraft.
  • Imballaggio secondario: Serve per raggruppare più unità di prodotto. Come una scatola per sei bottiglie, o un vassoio che contiene dieci vaschette. Anche qui si possono usare materiali compostabili, come cartone ondulato o fasce in carta.
  • Imballaggio terziario: È quello utilizzato per il trasporto e la logistica (pallet, film protettivi, contenitori grandi). È raro trovare soluzioni compostabili per l’imballaggio terziario, ma alcuni produttori stanno sperimentando film estensibili compostabili per la logistica leggera.

Capire questi livelli è importante per progettare una filiera sostenibile e comunicare in modo trasparente le proprie scelte.

Cosa significa “packaging compostabile”?

Il termine “packaging compostabile” è l’equivalente inglese di “imballaggio compostabile”. Viene spesso usato nei contesti internazionali o commerciali, ma il concetto resta lo stesso: si tratta di un imballaggio che, dopo l’uso, può essere smaltito insieme ai rifiuti organici, trasformandosi in compost.


Per le aziende, scegliere packaging compostabile ha vantaggi concreti:

  • Rispetto delle normative ambientali, sempre più severe soprattutto nel settore food e retail.
  • Comunicazione chiara e responsabile: oggi il consumatore finale è attento, e riconosce il valore di un imballaggio compostabile rispetto a uno generico “eco”.
  • Differenziazione di brand: un packaging compostabile ben progettato valorizza il prodotto e rafforza l’identità aziendale.

Attenzione: il compostabile ha senso solo se il cliente o l’utilizzatore ha modo di smaltirlo correttamente. Questo vale soprattutto per il B2B: se i clienti non hanno accesso alla raccolta dell’organico o a impianti industriali, è preferibile usare packaging riciclabile o riutilizzabile, ugualmente sostenibile.

Scatolificio Niccoli può aiutarti a trovare la soluzione più adatta al tuo prodotto e al tuo mercato, contattaci subito per una consulenza gratuita!